Beviamo al pozzo



1°GIORNALE :

RECYCLAGE  2012

Castres 20 luglio 2012

 

Ecco che sto alla porta  e busso;  se qualcuno sente la mia voce  e apre

la porta, entrerò  a cenare  a casa sua, io con lui e lui con me (Apoc. 3,20)

 

Beviamo al pozzo di Emilie

 

(Apoc, 3,20)

E’ con gioia immensa che ci ritroviamo  alla Casa Madre, culla della Congregazione: siamo  invitate ad entrare aprendo  la  porta del nostro cuore a Dio , a Emilie , ai fratelli.

  L’arrivo  alla Casa Madre è stato per noi un momento di grazia, di pace, di accoglienza che si rivela nei minimi dettagli .Vi si respira la persistenza del legame  che ci unisce come famiglia blu  malgrado le differenze di cultura e di lingua.

 

Sale dal nostro cuore un canto di ringraziamento e un forte desiderio di metterci in cammino,insieme, come suore blu , per costruire comunità rinnovate e dare testimonianza di fraternità nella diversità dei doni e dei servizi.

 

Siamo state accolte dalle Suore della Casa Madre che , nonostante la loro”verde” età, conservano una grande vitalità e mantengono ben vive  le nostre radici: esse  si mettono a nostra disposizione  per permetterci di bere con abbondanza alla stessa sorgente.

 

Viva è la nostra gratitudine  per queste valorose missionarie che non si lasciano abbattere dal tempo e continuano  il combattimento per mantenere vivo lo spirito di Emilie .

 

IL GRANDE INVITO:   APRITE LE PORTE…

 

Sr Colette Marie ci accoglie con la chiave di cui si serviva Emilie per aprire la porta dell’entrata principale della Casa Madre e ci invita ad entrare per aprire, a nostra volta , altre porte.

 

Molto significativo è stato il momento in cui abbiamo potuto avere nelle nostre mani la chiave con cui Emilie ha spesso aperto la porta  per accogliere le persone che vi sono passate: missionarie  al momento dell’invio o dell’accoglienza  al loro ritorno alla casa Madre , poveri in cerca di un pane, ragazze a cui ha aperto il cammino nella vita…

Questa è stata  e sarà sempre la PORTA DELLA VITA.

 

Nuria  ci invita  ad aprire nuove porte e, in una forma personalizzata , ci consegna  una chiave con cui  ci manda  dicendoci: “Gesù è lì, sulla porta e bussa : sta nelle tue mani il potere di decidere…

Consegnagli la chiave del tuo cuore. Egli vuole entrare a casa tua, vuole cenare con te: la tua gioia non avrà fine, perché Lui farà cose meravigliose in te e per te..”

 

Siamo quindi invitati ad aprire altre porte significative : la prima è quella della CAPPELLA, in cui

entriamo con una candela accesa, tracciando un cammino di luce fino al reliquiario.  A Maria Immacolata chiediamo di conservare  sempre accese le nostre lampade.

 

La seconda porta è quella dell’INFERMERIA . Qui  abbiamo l’opportunità  di fare memoria degli ultimi momenti della vita di Emilie.   Momento“sacro” in cui ciascuna di noi ha potuto toccare la croce di Emilie e soffermarsi alcuni istanti nella sua intimità.

 

 

Con le lampade accese siamo poi uscite in processione verso la TOMBA di Emilie..

Lì abbiamo sostato in preghiera, nella riflessione, rinnovando la nostra fede nella vita e vi abbiamo proclamiamo  la nostra fede nella risurrezione.

Siamo convinte che in questo luogo è sgorgato il vino della nostra Spiritualità che, da 176 anni, arricchisce la Chiesa, ogni suora della Congregazione, allargandosi oggi anche ai Laici e ai Fratelli che condividono con noi , nella grande Famiglia Blu , Spiritualità e carisma . Proseguiamo la nostra preghiera  che abbraccia in modo speciale  ogni nostra Provincia.

 

LA STORIA E’ LA MEMORIA CHE RIVELA OGNI IDENTITA’

 

“Togliti i calzari perché il luogo che calpesti è un luogo sacro”

E’ con questo atteggiamento che visitiamo i luoghi tanto significativi che costituiscono la nostra storia, la nostra identità…

E’ ciò che constatiamo visitando gli archivi della Casa Madre, guardando le foto  delle Superiori generali, di tante Suore che hanno dato a Cristo la loro vita giorno dopo giorno nell’anonimato, abbiamo così potuto percorrere il cammino delle diverse province, le opere intraprese, constatando anche ciò che ha dovuto morire per far posto alla vita…

 

La Sala dei Ricordi: un’ altra realtà che esprime lo spirito della Congregazione e che fa sì che lo stesso spirito viva  in altre culture, in altri paesi.

 

Contempliamo come spazio sacro gli oggetti personali di Emilie, alcuni simboli tanto cari a noi come la pentola, la campana…

 

A Hauterive         “Padre, è per Dio che vi lascio, voglio servire i poveri”

Presso la tavola di pietra  e con questa frase  riflettiamo

    -come un sogno,un desiderio, possano cambiare  tutta una vita

    -e come la decisione di Emilie , il suo sogno, il suo desiderio abbiano cambiato  la vita di

      tutti  noi…..

 

A Gaix   abbiamo percorso il cammino  dell’amicizia : abbiamo constatato come l’affetto, l’amicizia possano costituire un cammino per costruire, crescere, sperimentare momenti di grazia e avanzare nel progetto  della nostra vita.

 

Nella Chiesa  de La Platé  richiamiamo il dono di Emilie, ricevuto e corrisposto ,il suo “SI”                   

E  ringraziamo per ilSI” di ciascuna di noi

Riflettendo ancora sulla vita di Emilie notiamo come , dopo ogni decisione, opzione impegnativa,  tengono dietro prove e difficoltà :  le chiediamo di intercedere per noi  ottenendoci  luce, forza, fede e audacia per affrontare le difficoltà della vita quotidiana.

 

L’angolo dell’incontro  : davanti all’ospedale di Castres :è il luogo dell’incontro  di Emilie con  Francoise Boudet : i loro sguardi si sono incrociati e questo è bastato loro per comprendersi  e comprendere le vie del Signore….

 

Nella Rue Tolosane  ricordiamo la prima comunità della Congregazione, il laboratorio in cui circolava la vita, in cui si lottava per una vita più degna , su ciò che nasce e ciò che deve morire.

 

A Tolosa visitiamo la cattedrale S. Stefano , in cui Emilie fu battezzata  : vi abbiamo pregato e riflettuto con Mt.IV,18-22 ; abbiamo rinnovato il nostro impegno battesimale con un grande desiderio di essere anche noi donne entusiaste , generatrici di vita come Emilie.

Davanti al quadro di San Francesco Xaverio abbiamo  richiamato il primo invio in Missione ed abbiamo messo sotto la protezione del Santo le nostre Missioni “di frontiera

 

A Pibrac   siamo entrate  nella casa di Santa Germana, abbiamo sostato e pregato davanti al sottoscala  in cui la Santa ha reso a Dio la sua anima bella.  Il suo ricordo qui vive dappertutto; ci ha commosso il ricordo della sua vita di sacrificio e di austerità.

 

  • ·        Nuria ci ha invitato a pregare  e a nominare  tutti i “virus di colera” che infettano oggi la nostra società, il mondo:  violenza,droga, alcoolismo, disoccupazione, rifiuto della vita…..

       Ad Albi :in cui Emilie veniva spesso per confrontare nella Chiesa , mediante la parola del Vescovo,la giustezza del suo cammino. Visitiamo  la cattedrale, un vero gioiello della fede e dell’arte,che  ci ha  molto impressionato

 

 Per terminare in bellezza  il nostro pellegrinaggio raggiungiamo  Lourdes : lì  abbiamo deposto, ai piedi della Vergine, la tappa del nostro recyclage  compiuta in Francia. In questa città mariana abbiamo scoperto un luogo di incontro,di preghiera , di servizio in cui tutto è invito  a contemplare Maria, e nello stesso tempo, a volgere il nostro sguardo verso chi soffre, a domandare la sua intercessione per le sofferenze del suo popolo

 

LA SPIRITUALITA’ CI FA VIVERE

 

                                                  “Donne centrate su DIO SOLO

 è il tema proposto alla nostra riflessione.  Come donne consacrate siamo donne che credono al Dio della vita, che vivono per Lui ,che celebrano la presenza del Dio della vita  in tutte le cose.

Essere centrate su Dio Solo è credere come Gesù  nel Dio della vita

Per questo  ci domandiamo: che cosa possiamo fare per assomigliare al Dio della vita.

La risposta  è personale, secondo l’esperienza vissuta con Dio, ma anche attraverso la missione , la comunità  Questo implica un rinnovamento incessante nel Signore, come ce lo chiede Emilie. Solo così  Dio Solo  potrà  essere il  centro della nostra esistenza

 

Un altro momento forte che ha contrassegnato  questa riflessione è il tema della Volontà di Dio.

Sr Nuria, con un linguaggio semplice  ci ha aiutato  ad entrare nella dinamica della volontà di Dio.   Come Gesù che non ha cessato di agire  e di vivere per Dio, tanto che poteva affermare:

Mio cibo è fare la Volontà di Dio”, anche noi siamo interpellate a riflettere sul nostro modo di percepire che cosa Dio attende da noi. Per Emilie  la ricerca e lo sforzo per realizzare la Volontà di Dio è stato il leitmotiv di tutta la sua vita  ed è questo l’invito che  rivolge oggi anche a noi: “Mi nutrirò sempre della volontà di Dio, cercandola e trovandola ovunque, nella salute come nella malattia, nel riposo come nel lavoro…”

 

“Occorre soprattutto una illuminazione per ben imbevermi  dello Spirito del nostro Divin Salvatore ed imprimerlo nel cuore di tutte le mie figlie”

  Con queste parole di N.B.M  siamo entrate nel tema di Gesù Salvatore. Lo sviluppo di questa riflessione ci ha permesso di trovare alcune piste che alimenteranno e orienteranno la nostra azione, soprattutto ci aiuteranno ad imitare la vita  del nostro Divin Salvatore  Sulle orme di Emilie e di Gesù siamo chiamate a fare nostra la dinamica dell’amore compassionevole del Maestro della nostra vita.  Con loro potremo guarire i malati del nostro tempo, con i mezzi che sono alla nostra portata.  Possa Gesù Salvatore accordarci la grazia di compiere ciò che Lui attende da noi.

 

INCONTRI  FRA LE DIVERSE GENERAZIONI

 

          Abbiamo avuto la possibilità di far visita alle nostre suore di Lautrec, Saint-Jacques e della Residenza.  Tutte queste comunità ci hanno accolto con una grande gioia ed le Suore erano avide di conoscerci.   E’stato un incontro in cui regnava la speranza. Da parte nostra abbiamo scoperto la grande vitalità delle Suore che  condividono con entusiasmo e passione  il loro essere Missionarie blu. Oggi ancora, esse testimoniano  la loro gioia di servire ancora  in casa o  all’esterno, secondo le possibilità di ciascuna.

 

ULTIMI   MOMENTI  A CASTRES

 

Come conclusione del nostro soggiorno alla Casa Madre abbiamo vissuto un momento di fraternità alla Casa Madre in cui abbiamo celebrato, insieme, ciò che abbiamo vissuto e condiviso in questi giorni.Un momento in cui ciascuna  ha potuto condividere un poco della propria vita e missione. Siamo edificate  dalla testimonianza di vita che ci danno le nostre Suore coraggiose: Alcune di loro sono state missionarie in Africa

Abbiamo avuto l’occasione di ringraziarle per il loro affetto e le attenzioni anche  nei minimi dettagli, per far sì che ci ritrovassimo proprio a casa nostra

Ci siamo rese conto che vivono ciò che Emilie ci ha raccomandato: “Poco importa che ci troviamo qui o là, ciò che conta è   fare la Volontà di Dio”

 

A tutte ed a ciascuna va la nostra riconoscenza per questa testimonianza di vita , di fraternità . di accoglienza.